Hello guys! Today here in Finland we celebrate the Finnish literature day, as well as Aleksis Kivi's day, one of the most important Finnish authors. He was one of the very earliest authors of prose and lyrics in Finnish.
Aleksis Kivi (born Alexis Stenvall) was born on the 10th October 1834 in a village called Palojoki, close to Nurmijärvi from a tailor's family. His mother tongue was Finnish, but his family could also speak Swedish. Kivi acquired proficiency in the Swedish literary language after moving to school in Helsinki at the age of 12, which was a prerequisite to become a priest. And indeed her mom always wanted him to be a priest. In 1852 lack of funds forced Kivi to drop out of school and resign from third grade. He continued his studies privately and some years later he was accepted into the University of Helsinki. There he studied literature and decided to give up on the priest career to become a Finnish-language writer. During his university years he developed an interest in the theatre, he both read and saw plays by Moliere, Homer, Dante, Shakespeare and other European authors. And indeed his very first work he wrote was Kullervo, a play based on a tragic tale from the Kalevala. From 1863 he focused himself exclusively on writing. He wrote 12 plays and a collection of poetry including Seitsemän veljestä (1870), which was his one and only novel and took him 10 years to finish it. Seitsemän veljestä is considered one of the most important Finnish literature pillars, and it's still studied in Finnish schools. In P. Stahlberg's opinion the history of Finland is eloquently captured and summarized by A. Kivi in Seitsemän Veljestä as at the end of the story, the main protagonists realize that the only way to live a dignified life is just literacy.
The novel deals with the story of the Jukola brothers who live in the village of Toukola. These 7 orphan and illiterate brothers, at the beginning of the novel are seriously hopeless cases as they are quite contentious with everyone in the village they live in. When the brothers are required to learn to read before they can accept church confirmation and therefore official adulthood, so they can get married, they decide to run away. But after they try in vain several attempts in order to survive, they understand that the only key to live a respectable life is education. So they decide to start learning to read and eventually they come back to their village where they become the pillars of the community and family men. This novel was also translated in many other languages. Unfortunately all Kivi's production has never been really appreciated in his day, since his style was rather realist for those days, when Romanticism was the most popular movement in every form of arts. In fact, Kivi has always been negatively criticized by the author and literary critic August Ahlqvist and the Fennomans, who strongly supported the Finnish Romanticism.
In 1865 Kivi won the State Prize for his still often performed comedy Nummisuutarit (Heath Cobbers), but also this play didn't really succeed, so that the author started heavily drinking.
Kivi's health had failed completely in 1870 and the collapse was accelerated by typhoid and attacks of delirium. In 1871 he was admitted to the New Clinic, from where he was transferred to the psychiatric hospital at Lapinlahti, Helsinki. The doctor treating him, A. T. Saelan, diagnosed him as suffering from melancholia resulting from "injured dignity as a writer". Kivi died in poverty at the age of 38 at the home of his brother Albert near the Lake Tuusula. According to legend, his last words were "Minä elän." (I live).
Although Kivi didn't live a happy life, he's still well remembered in his homeland. In 1939 a bronze statue of the author by Wäinö Aaltonen, the Aleksis Kivi Memorial, was erected in front of the Finnish National Theatre. Many streets in Finnish cities and towns have also been named after Kivi.
There are two films of Kivi: "Minä elän" (I live) from 1946, directed by Ilmari Unho and “Aleksis Kiven elämä“ (The Life of Aleksis Kivi) from 2002, written and directed by Jari Halonen.
The Finnish composer Einojuhani Rautavaara wrote an opera about Kivi's life and works between 1995 and 1996.
If you want to know more about Aleksis Kivi's life it would be a good idea to visit the two koti-museo: his house in Palojoki and the house where he died close to the Lake Tuusula.
Aleksis Kiven Päivä
Ciao ragazzi! Oggi qui in Finlandia si celebra la giornata della letteratura finlandese, nonché la giornata di Aleksis Kivi, uno dei più importanti scrittori finlandesi. Fu uno dei primissimi a scrivere in prosa e a pubblicare il primo romanzo della storia in finlandese.
Aleksis Kivi (nato Alexis Stenvall) nacque il 10 ottobre 1834 in un villaggio chiamato Palojoki, vicino a Nurmijärvi da una famiglia di sarti. Egli era madrelingua finlandese, ma la sua famiglia parlava anche svedese. Kivi ha acquisito competenza nella lingua letteraria svedese dopo essersi trasferito a scuola a Helsinki all'età di 12 anni, che era un prerequisito per diventare sacerdote. E infatti sua madre ha sempre voluto che diventasse prete.
Nel 1852 la mancanza di risorse economiche costrinse Kivi ad abbandonare la scuola. Continuò i suoi studi privatamente e molti anni dopo fu ammesso all'Università di Helsinki, dove studiò letteratura e decise di abbandonare il sogno di prete per diventare uno scrittore di lingua finlandese. Durante gli anni dell'università ha sviluppato un interesse per il teatro, ha letto e visto commedie di Molière, Omero, Dante, Shakespeare e altri autori europei. Non a caso il suo primissimo lavoro fu Kullervo, un'opera teatrale basata su un tragico racconto del Kalevala. Dal 1863 si dedicò esclusivamente alla scrittura. Scrisse 12 opere e una raccolta di poesie. Seitsemän Veljestä (Sette Fratelli, 1870) fu la sua opera più celebre e il primo romanzo in lingua finlandese della storia. Pensate che gli ci sono voluti 10 anni per completarla. Questo romanzo è considerato come uno dei più importanti pilastri della letteratura finlandese, ed è ancora studiato nelle scuole, proprio come i nostri Promessi Sposi o La Divina Commedia. Secondo P. Stahlberg, la storia della Finlandia è eloquentemente catturata e riassunta da A. Kivi in Seitsemän Veljestä poiché alla fine della storia, i 7 protagonisti si rendono conto che l'unico modo per vivere una vita dignitosa è l'alfabetizzazione.
Il romanzo tratta della storia dei fratelli Jukola che vivono nel villaggio di Toukola. Questi 7 fratelli orfani e analfabeti, all'inizio del romanzo, sono casi disperati in quanto litigano e creano problemi nel villaggio in cui vivono. Una volta che ai fratelli viene imposto di imparare a leggere per poter ricevere il sacramento della cresima e quindi sposarsi, loro decidono di scappare via. Ma dopo aver provato diversi tentativi per sopravvivere, capiscono che l'unica chiave per vivere una vita rispettabile è l'istruzione. Così si mettono a imparare a leggere e alla fine tornano al loro villaggio dove diventano i pilastri della comunità e uomini di famiglia.
Questo romanzo è stato tradotto anche in molte altre lingue. Sfortunatamente, tutta la produzione di Kivi non è mai stata molto apprezzata ai suoi tempi, dal momento che il Romanticismo era il movimento di spicco in ogni forma d'arte. Lo stile di Kivi infatti era alquanto realista e crudo per quel periodo e non si addiceva affatto alla corrente di pensiero di quel momento. Inoltre il suo stile è stato sempre criticato negativamente dall'autore e critico letterario August Ahlqvist e anche dal movimento politico nazionalista finlandese dei Fennoman, che sosteneva fortemente il Romanticismo finlandese.
Nel 1865 Kivi vinse il Premio di Stato per la sua commedia Nummisuutarit, ma anche questa commedia non venne accolta bene, e fu così che l'autore cadde in preda all'alcolismo.
La salute di Kivi peggiorò drasticamente nel 1870 e il crollo fu accelerato da tifo e attacchi di delirio. Nel 1871 lo scrittore venne ricoverato presso la Nuova Clinica, da dove fu trasferito all'ospedale psichiatrico di Lapinlahti a Helsinki. Il medico curante, A.T. Saelan, gli diagnosticò la melanconia causata dalla "lesione alla dignità di scrittore".
Kivi morì in povertà all'età di 38 anni nella casa di suo fratello Albert vicino al lago Tuusula. Secondo una leggenda le sue ultime parole furono "Minä elän". (Io vivo).
Sebbene Kivi non abbia vissuto una vita felice, è tuttora ben ricordato nella sua terra natia. Nel 1939 una statua in bronzo in suo onore venne eretta da Wäinö Aaltonen proprio difronte al Teatro Nazionale Finlandese di Helsinki. Anche molte vie delle città finlandesi sono intitolate a lui.
Vi sono anche due film dedicati a Kivi: "Minä elän" del 1946, diretto da Ilmari Unho e "Aleksis Kiven elämä" (La vita di Aleksis Kivi) del 2002, scritto e diretto da Jari Halonen.
Il compositore finlandese Einojuhani Rautavaara ha scritto un'opera sulla vita e le opere di Kivi tra il 1995 e il 1996.
Se volete saperne di più sulla vita di Aleksis Kivi sarebbe una buona idea visitare i due koti-museo: la sua casa natale a Palojoki e la casa dove morì vicino al lago Tuusula.
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